Il Decadentismo, movimento artistico e letterario sviluppatosi nel corso del
XIX secolo, trae le sue origini da una complessa fusione di influenze, tra cui
non mancano richiami alla classicità e al Letteratura Medioevo. I poeti decadenti si
discostarono radicalmente dal realismo prevalente nel loro periodo, invece
abbracciarono una prospettiva estetica che poneva l’accento sul decadimento,
sull’alienazione e su una bellezza sorprendentemente poesia effimera.
Tuttavia, la nascita del Decadentismo non può essere isolata dalla sua radice
in antecedenti storici e culturali. Nel Medioevo, ad esempio, emergono tratti
riconducibili alla sensibilità decadente all’interno dell’arte preraffaellita.
Questo movimento artistico rifuggiva dall’approccio convenzionale, enfatizzando
l’ornamentazione intricata e la contemplazione malinconica. Tale impegno
nell’arricchire l’estetica artistica con dettagli significativi e suggestivi
contribuì a gettare le basi per il senso di bellezza intricata e decadente
abbracciato dai poeti decadenti.
Non bisogna dimenticare, inoltre, l’influenza fondamentale dei poeti classici
sulla poetica decadente. Ovidio, per esempio, con le sue opere caratterizzate da
trasformazioni e riflessioni sulla caducità dell’esistenza umana, anticipò in
qualche modo il fascino decadente per i temi del mutamento e della fugacità. I
simbolisti francesi, tra cui Baudelaire e Verlaine, costituirono un legame
vitale tra il passato classico e il futuro decadente, sviluppando una poetica
che metteva in evidenza l’interiorità e l’esperienza soggettiva.
Petronio e Apuleio, autori dell’antica Roma, hanno influenzato
significativamente il movimento del Decadentismo moderno. Le loro opere, come
“Satyricon” e “L’asino d’oro,” hanno esplorato temi di eccesso, sensualità e
decadimento sociale. Queste tematiche sono state riadattate dai decadentisti,
tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, per riflettere la disillusione
verso la società contemporanea, enfatizzando l’estetica decadente, la ricerca
di piaceri estremi e l’analisi psicologica profonda. In tal modo, Petronio e
Apuleio hanno contribuito a plasmare il panorama culturale e letterario
decadente.
I commenti medievali, come quello di Benvenuto Rambaldi, hanno influenzato
profondamente le interpretazioni esoteriche di Dante nel primo Novecento. Le
analisi medievali hanno spesso sottolineato elementi allegorici e simbolici nei
versi di Dante, aprendo la strada a interpretazioni più profonde e misteriose.
Nel Novecento, molti studiosi esoterici hanno cercato significati nascosti nei
versi danteschi, spesso ispirati dai commentatori medievali, per creare
interpretazioni che vanno oltre il significato letterale e riflettono concetti
esoterici, ermetici e mistici.
In conclusione, il Decadentismo rappresenta una sintesi evolutiva di influenze
provenienti da epoche diverse. L’arte preraffaellita del Medioevo e l’approccio
dei poeti classici all’effimero costituirono terreni fertili dai quali sbocciò
questa poetica. Nella sua essenza, il Decadentismo incarna un’espressione
profonda delle emozioni umane, impreziosita da una bellezza intricata che
richiama tanto le radici classiche quanto alcuni aspetti dell’Autunno del
Medioevo.